1.3 Qualità della vita, qualità dell’Ateneo
Il miglioramento della qualità della vita lavorativa all’interno dell’Ateneo è un obiettivo non più rinviabileIl miglioramento della qualità della vita lavorativa all’interno dell’Ateneo è un obiettivo non più rinviabile. Governi efficaci nascono dall’ascolto delle persone, prima ancora che dei ruoli, e oggi il malessere diffuso tra personale docente e amministrativo – spesso in condizioni di stress o burnout – impone interventi strutturali, partecipati e sistemici. Le criticità riguardano sovraccarico, precarietà, sistemi di valutazione, difficoltà di conciliazione vita-lavoro, e una crescente iperconnessione che mina concentrazione, produttività e benessere.
Per affrontare queste problematiche, sarà fondamentale riattivare il monitoraggio regolare e aggiornato della qualità della vita lavorativa (QWL), distinto e complementare rispetto ad altri strumenti come il sistema “Good Practice”, per raccogliere le criticità e progettare soluzioni efficaci. Allo stesso tempo, occorre avviare un percorso dedicato alla definizione di Linee guida sul diritto alla disconnessione, ispirandosi alle migliori pratiche nazionali ed europee, promuovendo una specifica formazione sul benessere digitale e il rispetto dei tempi di lavoro.
Un ulteriore ambito critico riguarda il rapporto tra amministrazione e corpo docente, che si è progressivamente indebolito, specie nei Poli poco concentrati dal punto di vista logistico. È urgente ricostruire un patto profondo di fiducia e collaborazione, rilanciando il ruolo dell’amministrazione come leva strategica di sviluppo e non solo di gestione. Questo richiede una politica di valorizzazione del personale sostenuta in modo sinergico da Rettrice, Prorettore, Direttore Generale e Dirigenti, attraverso un confronto continuo con tutte le componenti.
Investire nella qualità della vita lavorativa non è solo un dovere etico, ma una condizione essenziale per migliorare i servizi, affrontare le sfide dell’innovazione e restituire a tutte e tutti l’orgoglio di lavorare in una grande Università pubblica, che è al servizio del Paese e della sua crescita culturale, scientifica, economica e sociale.