1.4 Trasparenza, ascolto, partecipazione: così si riforma
Per una maggiore trasparenza sugli obiettivi, le motivazioni e le direzioni intrapreseL’Università di Torino si trova oggi nel pieno di una sperimentazione organizzativa che ha generato, da parte di tutte e tutti, richieste chiare di maggiore trasparenza sugli obiettivi, le motivazioni e le direzioni intraprese. I dati finora disponibili, soprattutto di tipo qualitativo, non offrono indicazioni sufficienti per una valutazione efficace degli effetti di tale sperimentazione, né permettono di pianificare un’estensione generalizzata su scala d’Ateneo. È quindi necessario fermarsi per costruire un processo fondato sull’ascolto attivo, la condivisione dei dati e il coinvolgimento effettivo della comunità universitaria, prima di definire strategie future.
Allo stesso modo, anche la revisione dello Statuto – il documento fondamentale che regola la vita dell’Ateneo – richiede un cambio di metodo. La mancata conclusione della recente proposta di riforma evidenzia la necessità di un approccio profondamente democratico, partecipativo e trasparente. Solo un confronto ampio, che coinvolga l’intera comunità su metodo e direzioni strategiche, potrà dare vita a un testo condiviso e funzionale.
Tra i nodi da affrontare vi sono certamente quello di una maggiore rappresentanza del personale tecnico-amministrativo, la composizione del Senato Accademico, le opportunità che nascerebbero dall’introduzione di un Consiglio dei Direttori e delle Direttrici di Dipartimento, la semplificazione delle procedure decisionali di routine, e una più chiara distribuzione di compiti tra Senato e Consiglio di Amministrazione, con possibilità di collaborazione più diretta su ambiti strategici comuni.
La Rettrice dovrà assumere un ruolo guida nel garantire ascolto, inclusione e mediazione, affinché ogni cambiamento rispecchi realmente l’identità e le esigenze dell’intera comunità universitaria.