3.2 Equilibrio dei carichi didattici e qualità dell’insegnamento
Aprire un tavolo di confronto sulla distribuzione dei carichi didatticiPer sostenere una didattica di qualità in un Ateneo in continua crescita come UniTo, è necessario intervenire sia sul fronte del corpo docente che su quello dell’organizzazione amministrativa. Un primo passo fondamentale è aprire un tavolo di confronto sulla distribuzione dei carichi didattici, affrontando finalmente le forti disparità in termini numerici tra aree scientifiche ed aree umanistiche e socio-giuridico-economiche, sulle quali grava una parte molto impegnativa dell’impegno formativo. L’obiettivo di una equa distribuzione dei compiti va affrontato anche tutelando i giovani ricercatori (RTDA, RTDB, RTT) e i dottorandi da un loro coinvolgimento eccessivo nelle attività formative, che deve contribuire e non ostacolare il percorso di crescita accademica. È necessario monitorare il rispetto dei limiti negli affidamenti didattici, agire sulla gestione del numero di studenti per docente, e fornire ai dottorandi un supporto formativo sulla didattica, assicurando che i loro incarichi siano sempre limitati, integrativi e non sostitutivi.
In parallelo, occorre alleggerire il crescente carico burocratico legato alla didattica, che sottrae tempo ed energie alla missione formativa. Questo richiede un potenziamento organizzativo, ossai un incremento della presenza dei manager didattici, del personale amministrativo di supporto ai corsi di studio, e una riorganizzazione dei servizi per l’assicurazione della qualità, da allocare anche a livello dipartimentale o di polo. Solo così si potrà passare da una logica formale e competitiva di valutazione a una cultura della qualità realmente utile all’autovalutazione e al miglioramento continuo, restituendo centralità all’insegnamento e alla relazione educativa.